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Il Friuli Venezia Giulia, fra Trieste, Udine, Aquileia e Cividale del Friuli, offre tante possibilità di vivere un’Italia inaspettata, sempre attraente e fiera delle proprie tradizioni, siano esse romaniche o asburgiche.
Trieste è il capoluogo della regione che respira mitteleuropeo e parla italiano, stretta fra Occidente canonico e i Balcani, crocevia di influenze culturali che ancora oggi permeano i luoghi di culto religioso, i quartieri, i ristoranti, anche per l’importante porto affacciato sul bel Golfo. È spesso spazzata dalla bora, il vento di nord-est che raggiunge i 160 chilometri orari. Il punto di partenza per visitarla è Piazza Unità d’Italia, la piazza più grande d’Europa: affacciata sul mare, delimitata da maestosi palazzi, prossima a vecchi quartieri di commercianti con strette vie e alte palazzine, che riportano indietro nel tempo. Vi si trovano monumenti di ogni epoca: il Teatro Romano, la Cattedrale di San Giusto, del 1300, e anche il Faro della Vittoria, innalzato dopo la Grande Guerra a ricordo dei caduti del mare. A pochi passi dal centro, il Castello Belvedere.
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Aquileia rappresenta uno dei più importanti siti archeologici romani dell’Italia settentrionale, con reperti come mosaici, colonne antiche, il foro e strade millenarie a far da cornice alla Basilica dell’XI secolo e al suo campanile, percorrendo 2200 anni di storia. Un tratto in comune con Cividale del Friuli, che fiorì sotto i fasti dell’Antica Roma. Chiamata un tempo Forum Iulii addirittura da Giulio Cesare in persona, sorge sulle rive del Natisone e tra le sue vie si mostrano costruzioni di varie epoche del passato.
È riconosciuta l’antica eleganza di Udine, che racchiude in poco spazio alcuni dei più bei tesori del Friuli, come la loggia del Lionello, dallo stile gotico veneziano, la cinquecentesca loggia di San Giovanni con la Torre dell’Orologio, e il Castello, che domina la città dalla collina.
L’eredità medievale del Friuli, celebrata da Carducci nella celeberrima “Comune Rustico”, splendida poesia dalle atmosfere un po’ cupe, si ritrova nei borghi, che traggono origine da vecchie corti agricole, caratterizzati dalla presenza di un castello e dalle dimore dei mezzadri tutt’attorno. Già nel nome, Cordovado, Curtis de Vado, cioè “corte vicino al guado” del fiume Tagliamento, ha un’origine che resta evidente ancora oggi nell’antica struttura del complesso agricolo, rimasto pressoché intatto. A Fagagna si può trovare un museo a cielo aperto dedicato alla vita agricola e al centro del borgo ci sono i resti dell’antico castello e la sua torre a pianta quadrata, divenuta in seguito un campanile. Annoverati fra i Borghi più Belli d’Italia ci sono anche Gradisca d’Isonzo, Clauiano, Palmanova, Cordovado, Poffabro, Sappada, Polcenigo, Sesto al Reghena, Travesio e tanti altri
Il confine orientale vede in Gorizia una città dall’identità metà slava e metà italiana, oltre al castello e i palazzi. Da non perdere, la Chiesa di Sant’Ignazio, il Duomo e il parco del Castello. Pordenone è piccola, ma il suo centro vale una visita, con il Palazzo Comunale e Palazzo Ricchieri, il Duomo con il suo campanile di 79 metri e il Castello di Torre.
Il mare non manca in Friuli, e si presenta con Lignano Sabbiadoro, tre comuni per 8 km di litorale dal colore aureo. Via acqua, si può raggiungere la Riserva Naturale Foci dello Stella, dove vivono aironi e falchi di palude e dove si trova il suggestivo borgo di pescatori di Marano Lagunare. Grado è un’altra località rinomata per lo iodio del quale è ricca l’aria, per la talassoterapia e per gli effetti benefici della sabbia. Il centro storico di matrice veneziana, con resti archeologici romani e paleocristiani, completa il quadro.
Lungo la riviera del Friuli Venezia Giulia si incontrano ancora la spiaggia di Marina Julia-Monfalcone, perfetta per il kitesurf, e la baia di Sistiana, dalle spiagge rocciose e di ciottoli.
Poteva mancare la montagna? Piancavallo e le Dolomiti friulane, Sappada e Forni di Sopra, Sauris e Ravascletto Zoncolan, Tarvisio e Sella Nevea sono le località più conosciute per lo sci.
Ma la montagna friulana offre emozioni anche d’estate: dalle Dolomiti friulane, al Carso, attraverso le Alpi Carniche e Giulie, il paesaggio è cangiante in forme e colori, con il filo conduttore del rispetto per il territorio, dell’autenticità degli abitanti, di un uso sostenibile delle risorse. La Carnia, luogo incantato tra pascoli, malghe, boschi secolari, coltiva ancor antichi mestieri all’ombra del Monte Coglians 2.780 metri, il più alto della regione.
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(…) o noci de la Carnia, addio!
Erra tra i vostri rami il pensier mio
Sognando l’ombre d’un tempo che fu. (…)
da Comune Rustico (Giosuè Carducci)
La cucina friulana è fatta di elementi semplici. In tavola non mancano mai polenta, riso e un buon di vino. Qualche hit? Le minestre e le zuppe sono una costante: c’è la minestra di paparot, a base di polenta e spinaci, la jota, a base di crauti, patate, pancetta e salsiccia, oppure la zuppa a base di piselli secchi, dal sapore delicato. Un primo piatto che i friulani hanno concepito in mille varianti sono gli gnocchi, di pane o ceci, di zucca o addirittura di susine!
Una menzione particolare va fatta per i prodotti tipici al prosciutto di San Daniele, una prelibatezza tutta italiana.
Nell’entroterra si consuma carne, e la cacciagione è la regina di tanti piatti: lepri, cinghiali, cervi, insaporiti con spezie e serviti con la polenta. E, vista l’influenza mitteleuropea, sono diffusi i piatti tipici come il gulash.
Il sapore dolce? Le Esse di Raveo, i biscotti tipici della zona della Carnia o nella gubana, tipica di Udine, una chiocciola ripiena di uvetta, noci, pinoli e affogata in un liquore alle prugne.
Tra i vini non sono da perdere il bianco Friulano, il Sauvignon e il Picolit, mentre per i rossi il Refosco, il Pignolo e il Terrano riempiono la cantina, assieme alla slivoviz di origine slava, distillato di prugne, come ottimi sono i liquori distillati dalle pere o lo sciroppo ai piccoli frutti e quello al sambuco.
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