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A scuola si studiava il Piemonte, la regione al “piè dei monti”, una regione dal fascino antico e dall’eleganza sabauda, un’area generosa in natura, monumenti, tradizioni, vini, cucina e piena di sorprese.
I laghi, d'Orta e Maggiore, i monti, dal Monviso al gruppo del Monte Rosa, le colline con i loro vigneti dalle Langhe al Roero, dal Monferrato all’Astigiano, sono meraviglie della natura che contribuiscono a conferire grande attrattiva ad una regione che offre anche un patrimonio storico e architettonico di grande livello in città note per le bellezze che custodiscono, senza clamore.
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Torino, il capoluogo, la prima capitale d’Italia, da anni si è scrollata di dosso il grigiore che le veniva attribuito per la sua vocazione industriale. Il giro di boa sono state di certo le Olimpiadi del 2006, che hanno riconosciuto alla città un dinamismo e una creatività invidiabili.
La città della Mole ha uno spazio importante nel panorama culturale: musei ed eventi internazionali, architettura e paesaggio. Torino ha saputo reinventarsi anche nelle architetture e nell’impianto urbanistico, senza dimenticare il proprio lignaggio e la propria storia, attraverso la riconversione di molte strutture abbandonate da tempo e tornate a nuova vita, come l’antico pastificio di via Bisalta, ora lussuoso hotel, o gli ex opifici trasformati in contenitori di arte contemporanea, come la Fondazione Mertz e il Lingotto.
Ma non c’è solo Torino. Solo per fare un esempio, c’è l’inaspettata Vercelli, ospite del più antico manoscritto conosciuto in lingua inglese, il Codex Vercellensis Evangeliorum, l’Evangeliario di S. Eusebio, che risale al IV secolo.
Il Piemonte, dai mille paesaggi, è anche una regione in cui l’industria ha lasciato orme indelebili. L’imprenditoria piemontese ha conquistato fama internazionale: Ferrero, Lavazza, Fiat, Olivetti sono aziende che si sono distinte per l’estro imprenditoriale di intere famiglie e generazioni. Ad esse collegate, aziende importanti nel design automobilistico: Giugiaro e Pininfarina, autore del primo modello di auto esposto al MoMa di New York come “una delle otto meraviglie dei nostri tempi”, ma anche aziende piccolissime, che però hanno rilevanza mondiale come Salvi Harps, leader nella produzione di arpe artigianali, a Piasco, Cuneo.
La cucina, poi, ci delizia con prodotti unici: tartufi, vini e nocciole, specialità incontrastata dell’Alta Langa. E con tutte queste eccellenze legate alla ottima tavola non poteva mancare un’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. La sede è a Pollenzo, fondata nel 2004, esattamente di fronte alla Reggia, uno dei fiori all’occhiello del novero dei castelli piemontesi disseminati sul territorio.
Si tratta di castelli come le Residenze Sabaude, incluse tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, fra cui si possono citare la Reggia di Venaria, il Castello di Rivoli, sede del più importante museo d’arte contemporanea d’Italia, Moncalieri, Racconigi, Stupinigi e Agliè, scenario e vero e proprio protagonista della serie televisiva Elisa di Rivombrosa.
Queste sono solo alcune idee… Il resto è tutto da scoprire.
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Come una stampa antica bavarese
vedo al tramonto il cielo subalpino…
Da Palazzo Madama al Valentino
ardono l’Alpi tra le nubi accese…
È questa l’ora antica torinese,
è questa l’ora vera di Torino…
da Torino di Guido Gozzano (1883-1916), da I Colloqui, 1911
Quando erano le carrozze ad affollare le strade di Torino, quando l’Italia era ancora da fare, erano i caffè i laboratori culturali e i luoghi di confronto di questa città sempre in fermento. Ora i caffè sono testimoni di un momento importante nella storia del nostro Paese, oltre che detentori di un patrimonio di tradizioni che vanno dagli arredamenti d’epoca alle usanze gastronomiche. Da piazza San Carlo, il “salotto di Torino”, a Piazza Castello, da Corso Vittorio Emanuele II a via Po, sono un’infinità i caffè che meritano una sosta, per gustare uno sfizioso “bicerin”, a base di cioccolata, caffè e crema di latte, o per sorbire del Vermouth, liscio, come detta la tradizione, o formato cocktail.
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