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1.964.375 kmq
126.577.000
Il Messico è situato nel Centro America.
A Nord confina con gli Stati Uniti d'America; ad Est affaccia sul Golfo del Messico e sul Mar dei Caraibi e ad Ovest sull'Oceano Pacifico; a Sud-Est confina con Belize e Guatemala.
In Messico, nelle pianure costiere, sia quelle del Pacifico che quelle che affacciano sull'Atlantico, il clima è caldo e umido. All'interno del Paese è invece più mite e temperato, soprattutto nelle zone elevate come Città del Messico. La stagione delle piogge va da maggio a settembre e generalmente consiste in brevi scrosci di pioggia pomeridiani.
Nello Yucatan c'è un clima caldo umido e la stagione delle piogge va da maggio a ottobre.
Sugli altipiani, al contrario, la temperatura può scendere anche sotto lo zero d'inverno, da novembre a marzo.
La moneta ufficiale è il Peso messicano.
È opportuno portare con sé Dollari USA (è bene ricordare che, per chi estende il viaggio in Guatemala, non sempre è possibile effettuare il cambio Euro/Quetzal).
La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma nel Paese si parlano sia l'inglese che una cinquantina di idiomi indios.
In Messico ci sono tre diversi fusi orari: gli Stati centrali e la penisola dello Yucatan sono 7 ore indietro rispetto all’Italia; gli stati occidentali di Nayarit, Sinaloa e Baja California del Sur sono 8 ore indietro rispetto all’Italia; nel resto della Baja California ci sono invece 9 ore in meno. Durante l'ora legale in Italia si deve aggiungere un'ora di differenza.
La tensione varia da 110 a 135 V. Occorre munirsi di adattatori per le prese americane (2 lamelle piatte) e trasformatori.
In linea generale è consigliabile portare in valigia capi estivi o primaverili leggeri e un maglione per le serate più fresche a Città del Messico o in altre località di montagna. Per il periodo invernale (novembre-marzo) e nelle località di alta quota è opportuno avere in valigia abiti adeguati. Durante la stagione delle piogge è bene portare con sé un impermeabile, poco ingombrante e risolutivo in caso di acquazzoni. Per le escursioni in siti archeologici e le passeggiate nella foresta sono d'obbligo calzature pratiche e comode e capi leggeri che coprano il corpo, come pantaloni lunghi di lino o cotone, per proteggersi da eventuali punture di insetti. Si consiglia sempre l'uso di repellenti per zanzare/insetti.
Il culto prevalente è quello cattolico: non a caso, dopo il Brasile, il Messico è considerato il Paese più cattolico al mondo.
Il Messico è un intrigante mix di culture: 31 stati dagli scenari paesaggistici estremamente vari, oltre 125 milioni di persone, la vivace storia dei popoli indigeni e un contrastato rapporto con i conquistatori spagnoli prima, con gli Stati Uniti, poi. Questa varietà si rispecchia in una variegata composizione della popolazione: meticci di discendenza mista spagnola e indigena per il 60 per cento, Amerindi per il 20 per cento, Europei per il 16 per cento e per il 4 per cento Africani, Ebrei, Arabi, Turchi, Cinesi e Giapponesi.
Della cultura del Messico precolombiano continuano ad essere coltivate numerose tradizioni. Gli abiti come le tuniche huipil, ad esempio, tramandano le credenze degli antichi Maya, con motivi romboidali che rappresentano la forma dell'universo; il quechquemitl, una sorta di poncho utilizzato ancora oggi, era raffigurato anche sugli affreschi e sulle ceramiche degli antichi Olmechi. Le maschere, la cui origine è preispanica ed è legata alle danze e ai rituali, sono ancora oggi un elemento importante della cultura messicana: basti pensare al valore che ricoprono negli spettacolari incontri di lucha libre.
Anche la cucina messicana, fondata su antiche tecniche di coltivazione e di trattamento e preparazione degli alimenti, e su prodotti come mais, peperoncino, pomodoro, fagioli, zucca, cacao, sconosciuti in Europa prima della conquista spagnola, porta tuttora con sé testimonianze della antica alimentazione delle popolazioni indigene, tra tortilla, tamales, mole e miriadi di varianti regionali di coloratissimi piatti dai sapori forti.
La musica mariachi, tipica dell'Ovest del Messico, è annoverata fra i Patrimoni UNESCO. Con i suoi abiti da charro, i violini, le trombe, gli strumenti a corda, è un buon esempio dell'ibridazione fra cultura preispanica e cultura importata dai conquistador: secondo gli etnomusicologi, il termine stesso "mariachi" deriva dal testo di un canto aborigeno dedicato alla Vergine Maria.
La stessa devozione alla cosiddetta Santa Muerte affonda le sue radici nel culto preispanico della dea Mictecacihuatl, divinità della morte e della rinascita, mentre l'iconografia, soprattutto negli abiti della "Santa", richiama quella della Vergine, importata dai conquistatori ispanici.
Anche la celebrazione del Día de Muertos, altro elemento del Messico nominato Patrimonio UNESCO, è un esempio dell'ibridazione fra le culture preispaniche e quelle dei conquistador: l'atmosfera festosa con cui si preparano e si condividono cibo e bevande, l'incontro gioioso con chi continua a vivere nell'aldilà, sono stati fatti coincidere con i giorni della festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, all'inizio del mese di novembre, come nella tradizione religiosa del Cristianesimo.
I primi abitanti giunsero probabilmente in Messico dall'Asia, all'epoca della grandi glaciazioni, mentre le prime civiltà sedentarie si collocano intorno al 2.500 a.C.. I loro discendenti diedero vita a una serie di civiltà altamente sviluppate che fiorirono tra il 1200 a.C. e il 1521 d.C.. Fra queste si ricordano Olmechi, Zapotechi, Toltechi, ma le più note sono quella dei Maya e quella degli Aztechi, la più prospera al momento del contatto con i conquistatori europei.
Il 21 aprile 1519 Hernán Cortés sbarcò con 11 navi, 550 uomini e 16 cavalli sulle coste messicane, nei pressi del luogo in cui attualmente sorge Veracruz. Secondo alcune ricostruzioni storiche, sulla base di leggende e miti, gli Europei vennero considerati emissari del dio Quetzalcóatl e per questo motivo la popolazione indigena accolse amichevolmente i nuovi arrivati. Gli Spagnoli vennero ritenuti provvidenziali soprattutto nelle città che male sopportavano il dominio azteco e, insieme ad un esercito reclutato fra i locali, gli Spagnoli raggiunsero l'isola dove sorgeva la capitale azteca, più grande di qualsiasi città spagnola di quell'epoca. Montezuma li invitò nel proprio palazzo e gli Spagnoli approfittarono dell'occasione per prenderlo in ostaggio.
Il 13 agosto 1521 la resistenza azteca era ormai esaurita. Le condizioni di vita dei popoli sottomessi peggiorarono in modo disastroso, a causa anche di una serie di epidemie, causate dalle malattie portate dagli invasori spagnoli. La popolazione indigena, che si stima fosse attorno ai 25 milioni di individui prima della colonizzazione, era scesa a poco più di un milione nel 1605.
Dal XVI al XIX secolo in Messico fu applicata una sorta di regime di segregazione razziale che alimentò le lotte per il potere, caratteristiche della storia del Paese in questo periodo. Le colonie erano organizzate in grandi proprietà terriere, le hacienda, alle quali le popolazioni locali erano asservite in regime di schiavitù. L'occasione per la ribellione al dominio spagnolo si presentò nel 1808, quando Napoleone Bonaparte occupò gran parte della Spagna e il controllo diretto della madrepatria sulla colonia venne improvvisamente a mancare. Di conseguenza, la rivalità tra i peninsular (i coloni nati in Spagna) e i criollo (le persone nate in Messico da discendenza spagnola) si aggravò ulteriormente fino al 1810, quando la rivolta per l'indipendenza acquisì i contorni di una estesa protesta sociale.
I combattimenti si protrassero fino al 1821, quando la Spagna concesse l'indipendenza al Messico.
Ebbero così inizio 22 anni di instabilità durante i quali il presidente cambiò per ben 36 volte e gli Stati Uniti iniziarono a sconfinare nel territorio messicano. Nel 1845 il Congresso statunitense votò l'annessione del Texas: questo evento innescò la guerra tra il Messico e gli Stati Uniti, durante la quale l'esercito statunitense occupò Città del Messico. Al termine del conflitto venne stipulato il trattato di Guadalupe Hidalgo (1848) con cui il Messico cedeva agli Stati Uniti gli odierni Texas, California, Utah, Colorado e gran parte del New Mexico e dell'Arizona.
La situazione rimase relativamente stabile durante la dittatura di Porfirio Díaz, che governò il Messico per i successivi 33 anni, fino al 1911. Il Messico entrò nell'era industriale e le guerre civili che lo avevano martoriato per più di 60 anni si placarono. Ma la pace fu pagata a caro prezzo: l'opposizione politica fu bandita, la stampa indipendente fu messa a tacere e il Paese era tenuto sotto controllo da un esercito spietato. Il diffuso malcontento nei confronti del regime di Díaz sfociò nella rivoluzione nel 1910.
La rivoluzione messicana non fu una semplice lotta per la libertà, ma un decennio in cui il sostegno popolare si spostò continuamente da uno all'altro dei vari leader e in cui i tentativi di affermare la pace e un governo stabile culminavano in rivolte. Il conflitto che avrebbe segnato tutta la rivoluzione era quello tra i riformatori liberali e i rivoluzionari come Emiliano Zapata, che combattevano affinché la terra delle hacienda passasse ai contadini.
Nel 1917 venne approvata la nuova Costituzione, e dopo la rivoluzione le forze politiche si dedicarono principalmente allo sviluppo e alla ricostruzione delle infrastrutture della nazione realizzando scuole rurali, strade, impianti idroelettrici e reti di irrigazione. Il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) assunse il potere nel 1934 e solo in questo momento la costituzione trovò applicazione, con il processo di riforme e di ridistribuzione delle terre. Negli anni '50 e '60, però, il partito finì per supportare i settori commerciali e industriali, suscitando il malcontento degli strati più bassi della popolazione, culminato nel 1968, quando a pochi giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici di Città del Messico i dimostranti vennero massacrati dall'esercito in assetto da battaglia.
Il boom petrolifero sul finire degli anni '70 fece salire gli introiti derivanti dalla vendita del greggio, e permise al Messico di fare investimenti nel settore industriale e agricolo, anche per cercare di affrancarsi dalla dipendenza economica dagli stati Uniti. La sovrapproduzione di petrolio verificatasi a metà degli anni '80, però, fece crollare i prezzi del greggio e fece precipitare il Messico nella peggiore recessione degli ultimi decenni. Non stupisce che la crisi economica abbia determinato una crescita del dissenso politico organizzato sia di destra sia di sinistra.
La difficile congiuntura venne aggravata dal terremoto verificatosi il 19 settembre 1985, che raggiunse l'ottavo grado della scala Richter e causò danni per oltre 4 miliardi di dollari. A Città del Messico gli edifici distrutti furono centinaia, ci furono decine di migliaia di senzatetto e almeno 8000 morti.
Carlos Salinas de Gortari divenne presidente nel 1988 dopo un'elezione controversa nella quale, a detta di molti, egli in realtà non riuscì a ottenere la maggioranza dei voti. Egli in seguito seppe tuttavia conquistare il consenso popolare, rinegoziando l'enorme debito nazionale del Messico e riportando sotto controllo l'inflazione, spingendo sulla privatizzazione e sulla crescita del mercato finanziario globale. Queste politiche si manifestarono appieno nell'accordo di libero scambio denominato NAFTA, ovvero North American Free Trade Agreement. Il timore che il NAFTA potesse aggravare la povertà della popolazione rurale determinò l'insurrezione degli zapatisti nello stato meridionale del Chiapas. Il giorno in cui il NAFTA entrò in vigore un gruppo di circa 2.000 contadini gettò nel panico il Messico occupando San Cristóbal de Las Casas e altre città e chiedendo giustizia sociale per gli Indio oppressi di tutto il Paese. La rivolta assunse il carattere di una vera sollevazione popolare nel Chiapas, dove i contadini si impadronirono con la forza di centinaia di tenute e fattorie. Almeno 145 persone persero la vita prima che i ribelli e l'esercito messicano si accordassero per un cessate il fuoco. Il portavoce dei ribelli, una figura con il volto coperto da un passamontagna nota solo con il nome di Subcomandante Marcos, diventò ben presto una sorta di eroe nazionale nell'immaginario collettivo popolare.
Nelle elezioni del 2000 il candidato alla presidenza del Partito Nazionale d'Azione (PAN) Vicente Fox, precedentemente direttore di Coca-Cola, ha sconfitto il candidato del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), ponendo fine a 71 anni di continuità e disegnando nuovi equilibri.
Gli alterni periodi di recessione degli ultimi decenni hanno alimentato, in alcune aree del Paese, il malcontento e il crimine, causando un'ondata migratoria di massa verso gli USA. Si è stimato che dal 1997 oltre 2 milioni e mezzo di persone all'anno abbiano varcato illegalmente il confine con gli Stati Uniti.
Per entrare nel Paese è necessario avere il passaporto con validità che copra il periodo di soggiorno previsto nel paese (fa fede il biglietto di ritorno da esibire necessariamente all'immigrazione).
Non è necessario alcun visto per soggiorni inferiori ai 90 giorni.
All'arrivo nel Paese occorre compilare un formulario (Forma Migratoria Múltiple, FMM) che dovrà essere conservato per tutta la durata del soggiorno e riconsegnato all'uscita dal Paese.
La legge di immigrazione messicana prevede che - all'arrivo in frontiera - allo straniero possa essere richiesta copia di un titolo di viaggio di uscita dal Paese (ad esempio un biglietto aereo di ritorno) e di luogo di residenza durante il soggiorno (ad esempio, una prenotazione alberghiera o una lettera di invito, in caso si venga ospitati). In caso di ingresso per motivi di lavoro, può essere richiesto di mostrare una lettera di invito di un'impresa messicana.
Negli aeroporti internazionali di Città del Messico e di Cancún sono installati gli E-GATES, ovvero varchi di accesso automatico e di controllo elettronico del passaporto, che possono essere utilizzati in alternativa al tradizionale passaggio al varco degli Ufficiali della Polizia di Immigrazione. Le condizioni per poter utilizzare gli E-GATES, che danno in automatico un permesso di soggiorno di 180 giorni, sono:
ATTENZIONE: all'arrivo in aeroporto, in occasione del controllo passaporto, la Polizia di immigrazione rilascia un tagliando in cui annota la durata del visto di ingresso (per i cittadini italiani si tratta di un massimo di 180 giorni). Verificare con la massima attenzione la durata del visto e assicurarsi che il visto non scada prima della ripartenza prevista dal Messico.
Alcune destinazioni della nostra programmazione richiedono più di una pagina libera sul passaporto per l'accesso al paese. È quindi buona norma controllare, prima della partenza, di avere un numero sufficiente di pagine libere per i timbri doganali. La normativa varia da paese a paese, alcuni ne richiedono una soltanto, altri addirittura 3. L'esperienza consiglia, per sicurezza, di avere almeno 2 pagine libere in più del numero delle destinazioni visitate. Se ad esempio si visitano 2 destinazioni, è consigliato avere 4 pagine libere sul passaporto.
Inoltre il passaporto deve essere integro in tutte le sue pagine e nella sua copertina: in caso sia danneggiato anche in piccola parte potrebbe essere negato l’imbarco.
Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191
Gran parte dei voli che raggiungono questa destinazione prevedono uno scalo tecnico negli Stati Uniti. È quindi necessario presentarsi ai controlli con la opportuna documentazione per accedere agli Stati Uniti (ESTA, da ottenere attraverso il sito Internet https://esta.cbp.dhs.gov). Si ricorda inoltre che le proprie valigie devono essere sottoposte al riconoscimento bagagli (vanno quindi ritirate e reimbarcate).
Non è richiesta alcuna vaccinazione e non è necessario alcun trattamento antimalarico.
Le malattie gastro-intestinali non sono rare per i turisti. Per evitarle è consigliabile non bere l’acqua del rubinetto ma preferire le acque minerali in bottiglia, senza ghiaccio; è meglio evitare di mangiare gelati e sorbetti e consumare frutta e verdura opportunamente sbucciate, disinfettate o cotte. I prodotti per la purificazione dell'acqua sono reperibili in tutti i supermercati.
Nelle regioni tropicali costiere, soprattutto durante la stagione delle piogge, per evitare le punture degli insetti è bene indossare abiti che coprano gambe e braccia e cospargere piedi, mani e collo di repellente.
Nella capitale, per l'altitudine e l'elevato tasso di inquinamento (soprattutto nei mesi di marzo, aprile e maggio) consigliamo cautela a chi ha problemi cardio-circolatori e di respirazione.
Si consiglia di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un'assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l'eventuale rimpatrio aereo sanitario d'emergenza o il trasferimento in altro Paese.
In determinati periodi dell'anno è possibile riscontrare la presenza di alghe, legata al flusso delle correnti ed alle maree. Le alghe sono un fenomeno che si è riscontrato in forma più o meno forte negli ultimi 5 anni, dovuto alle mutazioni climatiche. Questo fenomeno è meno presente sulle coste caraibiche durante il periodo invernale che va da ottobre ad aprile, in quanto le correnti dell’atlantico spingono da nord verso sud, mentre nel periodo estivo le correnti spingendo da sud verso nord fanno affluire la massa algosa La rimozione delle alghe, sia in mare che sulla spiaggia, in molti Paesi è soggetta a specifiche autorizzazioni. Non è possibile fornire ulteriori informazioni sui periodi di maggiore presenza né sulla persistenza del fenomeno, poiché è sempre legato ai mutamenti climatici in atto e all'innalzamento delle temperature delle acque che ne favoriscono la comparsa.
Non esistono camere con 3 e 4 letti, ma solamente camere con due letti double o 2 letti queen size (una piazza e mezza). Quindi in caso triple o quadruple sarà possibile condividere i letti esistenti. Molti hotel sono 100% non fumatori, in caso di richiesta per camere fumatori è possibile fare solo una semplice segnalazione ma senza alcun tipo di garanzia.
Il tour operator consiglia di controllare eventuali escursioni acquistate in loco da organizzazioni non ufficiali e da privati e, in ogni caso, resta inteso che il nostro corrispondente locale non è responsabile per i disservizi causati dall’acquisto delle stesse.
Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.
Alcuni hotel possono richiedere il pagamento in loco di tassa di soggiorno e di resort fee non prepagabili dall'Italia. L'importo può variare da hotel a hotel o da località a località.
Il periodo migliore per visitare il Messico va da ottobre a maggio, perché il clima è abbastanza asciutto e non fa ancora troppo freddo. I mesi da dicembre a febbraio sono in genere i più freddi dell'anno, ma nelle zone interne i venti settentrionali possono fare scendere di parecchio la temperatura, che a volte si avvicina allo zero. I momenti di alta stagione per il turismo interno sono la Semana Santa (ovvero la settimana prima di Pasqua) e il periodo fra Natale e Capodanno, quando gli alberghi hanno spesso il tutto esaurito.
Per guidare in Messico è raccomandata la patente di guida internazionale (convenzione di Ginevra o di Vienna), ma in realtà è sufficiente la patente di guida italiana in corso di validità.
Il Messico è un Paese enorme e chi viene dall'Italia non ha idea delle distanze che separano una città dall'altra. Per di più, la rete stradale messicana presenta più di qualche carenza e in alcune zone del Paese le strade, non asfaltate, diventano impraticabili durante la stagione delle piogge. È consigliato il noleggio dell'automobile ai soli viaggiatori che non temono le percorrenze lunghe e faticose.
Norme di guida:
Senso di marcia: guida a destra, sorpasso a sinistra.
L'uso del clacson è proibito a Mexico City, mentre nel resto del paese è consentito in caso di necessità.
Si avverte che spesso la Polizia effettua controlli, anche in città, per la misurazione del tasso alcolemico del guidatore.
Dall'incontro tra la tradizione culinaria della popolazione locale e le diverse culture nazionali portate dalle immigrazioni, in Messico si è nata una cucina originale, con molte varianti locali nelle diverse regioni del Paese. Praticamente presenti ovunque sono le tortillas, focacce di mais servite come contorno oppure arrotolate con un ripieno di carne, verdura, spezie, formaggio ecc. Altrettanto caratteristici sono i diversi tipi di peperoncino (chili) e le innumerevoli e amatissime salse. In Messico esistono molteplici qualità di peperoncino, alcune delle quali risultano essere davvero molto piccanti.
La selvaggina si trova di frequente nei menù; i frutti di mare sono squisiti, ma la varietà di pesce è stranamente limitata.
La bevanda più nota è il tequila, ottenuta dalla lavorazione del cuore dell'agave, il cui succo viene fatto fermentare con l'aggiunta di zucchero. Il liquido ottenuto viene distillato e fatto invecchiare in botti di legno per un periodo che va dai quattro mesi a sei anni: maggiore è l'invecchiamento e più alto è il prezzo. Il gusto varia tra il tequila bianca, usata per i cocktail, e quello più scuro, invecchiato, simile al brandy.
È obbligatorio lasciare il 15% di mancia nei locali e nei ristoranti in quanto non è compresa nel prezzo. Alla fine del viaggio si raccomanda di riconoscere una mancia alle guide ed agli autisti poiché eseguono il loro lavoro sempre con molta dedizione e professionalità.
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I primi abitanti giunsero probabilmente in Messico dall'Asia, all'epoca della grandi glaciazioni
Il Messico è un intrigante mix di culture
La cucina messicana, è inclusa fra i patrimoni culturali immateriali dell'UNESCO