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44.400.00
Stato dell'America Latina composto da 23 province e un distretto federale. È un Paese molto esteso con un territorio che comprende la cordigliera delle Ande, laghi glaciali e le pianure della Pampa. Confina a Ovest e a Sud con il Cile, a Nord con la Bolivia e il Paraguay, a Nord-est con il Paraguay e il Brasile, mentre a Est con l'Uruguay e l'Oceano Atlantico.
Qui le stagioni sono invertite rispetto all’Italia: primavera (21 settembre/21 dicembre); estate (21 dicembre/21 marzo); autunno (21 marzo/21 giugno); inverno (21 giugno/21 settembre).
A causa della sua vastità e delle differenti latitudini, ha una larga varietà di climi: subtropicale a Nord; mite e umido negli altipiani della Pampa; sub-antartico nel Sud della Patagonia.
La valuta ufficiale è il Peso Argentino. Il cambio è fluttuante a causa della svalutazione della valuta argentina. Dollari USA ed Euro sono generalmente accettati ovunque, ed il cambio può essere fatto presso gli uffici di cambio autorizzati o le banche. Le maggiori carte di credito vengono generalemente accettate ovunque.
La lingua ufficiale è lo Spagnolo (castigliano). Conosciute anche la lingua inglese e quella portoghese. I “porteños”, ovvero gli abitanti di Buenos Aires, parlano molto spesso anche l’italiano.
Il fuso orario è GMT-3, quindi si calcolano 4 ore in meno rispetto all'Italia (5 ore in meno quando in Italia è in vigore l’ora legale, che l'Argentina invece non adotta).
Tensione di 220 volt. Le prese elettriche sono leggermente diverse da quelle italiane, ma non è necessario alcun adattatore
Si suggerisce di portare un abbigliamento pratico e che consenta di affrontare le diversità di clima. È bene portare sempre un pile o una giacca a vento leggera anche durante l’estate australe se si visitano la Patagonia, la Terra del Fuoco, il Nord (a causa dell’altitudine). Consigliati anche guanti, cappello, scarpe da trekking, occhiali da sole e creme solari, costume da bagno.
In Argentina la religione ufficiale è quella cattolica (92%) anche se, di fatto, esiste una totale libertà religiosa. I protestanti rappresentano il 2% della popolazione, così come gli ebrei, ma si pratica anche l’islamismo, la regione greco ortodossa, quella russa ortodossa e tante altre quante sono le culture che con l'immigrazione si sono concentrate nel Paese.
In Argentina la religione cattolica è impregnata di credenze popolari che hanno poco o niente a che vedere con la dottrina ufficiale. Per esempio, lo spiritualismo e il culto dei morti sono molto radicati tra la gente e sono molto frequenti veri e propri pellegrinaggi nei luoghi in cui sono seppelliti parenti o personaggi famosi.
L’arte più famosa dell’Argentina è rappresentata sicuramente dal tango, musica e ballo al tempo stesso, malinconico, sensuale e passionale, amato e ballato in tutto il mondo e interpretato nel corso degli anni da artisti di grande calibro, primo fra tutti Astor Piazzola, che ha saputo far danzare insieme la tradizione e la modernità. Questa musica triste e intensa affonda le sue origini nella cultura e nelle melodie ispaniche e afrocubane e si sviluppa intorno al 1880 nei quartieri più poveri di Buenos Aires. Con questo ballo, provocante e audace per l’epoca, i più disagiati dei bassifondi della città trovavano sfogo al loro malessere. Un modo per riprendere in mano la vita e per trovare la forza per affrontare le difficoltà. Per decenni il tango rimase confinato il questi luoghi e bisogna attendere il secolo successivo per vederlo ballare nei teatri e nei caffè per poi essere interpretato anche dalle classi benestanti in tutta Europa.
Altro emblema della cultura argentina sono i gaucho: uomini solitari, amanti della vita libera, senza padroni né leggi. Figure romanticizzate e quasi mitiche, cavalcavano nella pampa, le pianure del Rio della Plata, per conquistarsi le pelli dei numerosi bovini ed equini selvaggi che qui si concentravano. Se i gaucho di oggi sono i lavoratori delle estancia, le grandi fattorie padronali, di questo stile di vita rimangono l’abbigliamento, i rodei, i mercati del bestiame, che concorrono a tramandare la leggenda di questi avventurieri.
La presenza dell’uomo nel territorio dell’attuale Argentina risale a 13.000 anni fa: la zona della Patagonia era popolata da tribù nomadi di cacciatori e agricoltori, di cui oggi restano tracce come l’arte rupestre, che è possibile ammirare nel sito archeologico di Piedra Museo, nella provincia meridionale di Santa Cruz. Nel corso dei secoli, gruppi come i Guaranì si stabilirono nel Nord dell’Argentina, popolazioni come i Mapuche si stanziarono nell’area delle Ande, e l’Impero Inca, nella prima metà del XVI secolo, governava su parte dell’Argentina occidentale.
Gli Europei entrarono in contatto con il territorio argentino a partire dal 1502, con le esplorazioni di Amerigo Vespucci e del portoghese Gonçalo Coelho, mentre gli Spagnoli fondarono i primi insediamenti, fra cui Buenos Aires, originariamente chiamata Ciudad del Espíritu Santo y Puerto Santa María del Buen Ayre. A metà del 1500, le aree argentine conquistate dagli Spagnoli vennero inglobate nel Vicereame del Perù, da cui vennero scorporate nel XVIII secolo con la fondazione del Vicereame del Río de la Plata.
Nel 1810 la popolazione creola iniziò a premere concretamente per svincolarsi dal dominio spagnolo: la Rivoluzione di Maggio innescò la Guerra d’indipendenza argentina, che nel 1816 culminò con la ratifica della dichiarazione di indipendenza. Dopo quasi quattro decenni di guerre interne, nel 1853 venne approvata la Costituzione: i conflitti fra gli unitaristi e i federalisti, sostenitori della libertà di azione delle province su cui dettavano legge i caudillo, non si placarono fino al 1861, quando al Paese venne imposta una struttura unificata. L’inizio del ‘900 fu caratterizzato dall’innesco di un circolo virtuoso di immigrazione e sviluppo economico, e l’Argentina iniziò a rappresentare un soggetto importante nell’economica mondiale, attraendo investimenti dall’estero. La crisi globale del 1929 determinò una frenata anche per l’economia argentina, e anche dal punto di vista politico questo periodo fu caratterizzato da una forte instabilità.
Con le elezioni del 1946 il generale Juan Peron divenne presidente, inaugurando un periodo di riforme economiche e sociali. Nonostante un primo periodo di prosperità, dovuto anche ai crediti che l’Argentina vantava presso gli stati esteri appena usciti dal secondo conflitto mondiale, sul Paese tornò a calare un clima di instabilità economica e politica, fra conflitti sociali e golpe militari. Nel 1976 si instaurò la dittatura militare di Videla, caratterizzata dalla violenta repressione delle opposizioni. Solo nel 1983, dopo la sconfitta dell’Argentina nella guerra per ottenere il possesso delle Falkland, si svolsero delle elezioni democratiche, solo a partire dal 1983 vennero a galla le ordinarie violazioni dei diritti umani perpetrate nel corso della dittatura di Videla.
Nonostante i tentativi dei successivi governi, i problemi strutturali dell’economia argentina culminarono nella crisi che ha afflitto il Paese tra il 1999 e il 2003, da cui l’Argentina si è faticosamente risollevata, fra riforme e cambi di passo sullo scenario dei mercati internazionali.
È richiesto passaporto in corso di validità senza una specifica durata residua minima.
Non è richiesto alcun visto per soggiorni inferiori ai tre mesi. All’arrivo in Argentina dovrà essere compilato un formulario di dichiarazione doganale che va mantenuto fino alla fine del soggiorno e restituito alla dogana in uscita.
Alcune destinazioni della nostra programmazione richiedono più di una pagina libera sul passaporto per l'accesso al paese. È quindi buona norma controllare, prima della partenza, di avere un numero sufficiente di pagine libere per i timbri doganali. La normativa varia da paese a paese, alcuni ne richiedono una soltanto, altri addirittura 3. L'esperienza consiglia, per sicurezza, di avere almeno 2 pagine libere in più del numero delle destinazioni visitate. Se ad esempio si visitano 2 destinazioni, è consigliato avere 4 pagine libere sul passaporto.
Inoltre il passaporto deve essere integro in tutte le sue pagine e nella sua copertina: in caso sia danneggiato anche in piccola parte potrebbe essere negato l’imbarco.
Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191
Non è richiesta alcuna vaccinazione.
È consigliata la vaccinazione contro la febbre gialla per coloro che visitano la zona delle cascate di “Iguazu” quando il soggiorno è più lungo di quindici giorni.
Il vaccino contro la febbre gialla è obbligatorio per tutti coloro che proseguono il viaggio verso le isole caraibiche (ad eccezione della Repubblica Domenicana). È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.
Nella zona Nord dell’Argentina si raggiungono altitudini che potrebbero causare malesseri a quanti hanno problemi cardiovascolari. Per ambientare l’organismo all’alta quota ed evitare il mal di montagna è bene salire gradualmente, consumare pasti leggeri, evitare di fare sforzi, non introdurre alcool e sedativi, bere molta acqua. Suggeriamo di controllare il proprio stato di salute prima della partenza.
A volte l'Ufficio Immigrazione non timbra il passaporto dei passeggeri all'arrivo in aeroporto.
In questo caso i passeggeri devono accedere al sito https://www.migraciones.gov.ar/transitos/ e inserire i propri dati per ricevere il codice QR o di transito e confermare così all'hotel di non essere residenti ed essere quindi esenti da IVA.
Se i passeggeri non lo fanno, gli potrà essere addebitata l'IVA sul soggiorno alberghiero.
Ogni luogo ha la sua natura... e mentre voi osservate la natura, la natura sta osservando voi!
La vegetazione rigogliosa del paese è l’habitat naturale di molte specie animali, non pericolose per l’uomo. L’esistenza di un ecosistema tropicale non esclude la diffusione di piccoli ratti che ogni tanto fanno capolino nelle vicinanze dei resort o degli alberghi, attratti dal calore e dalla possibilità di trovare del cibo.
Il geco, che fa la sua comparsa dopo il tramonto, è molto comune in tutte le zone a clima temperato e svolge una funzione importante perché si ciba di insetti parassiti e spesso diventa parte delle mura domestiche.
Tra le specie comuni può essere inoltre annoverata anche la volpe volante, un pipistrello notturno del tutto innocuo che si ciba principalmente della frutta che si trova sulle cime degli alberi e delle palme (soprattutto alle Maldive, alle Seychelles ed in alcune isole caraibiche).
È possibile incontrare anche insetti di piccole dimensioni assolutamente non velenosi. Non può essere perciò completamente esclusa la possibilità che nella propria camera possano introdursi, magari dopo aver lasciato aperta la finestra, piccolissimi insetti. Ciò non denota una carenza di pulizia da parte della struttura ma è semplicemente frutto della natura che circonda la maggioranza dei resort che periodicamente utilizzano prodotti per tenerli lontani.
Si consiglia in ogni caso di munirsi di repellenti e di adottare le normali precauzioni.
Il tour operator consiglia di controllare eventuali escursioni acquistate in loco da organizzazioni non ufficiali e da privati e, in ogni caso, resta inteso che il nostro corrispondente locale non è responsabile per i disservizi causati dall’acquisto delle stesse.
Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.
Alcuni hotel possono richiedere il pagamento in loco di tassa di soggiorno e di resort fee non prepagabili dall'Italia. L'importo può variare da hotel a hotel o da località a località.
Il Paese (o alcune sue aree) è considerato a rischio di trasmissione febbre gialla. Il paese verso il quale si prosegue il viaggio (o nel quale si transita) potrebbe richiedere il certificato di vaccinazione. È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.
In generale il periodo migliore per visitare la Patagonia e la Terra del Fuoco è l’estate australe poiché le temperature sono più miti e le giornate più lunghe. Il Nord ed il Nord-Ovest possono essere invece visitati anche durante l’inverno australe (da Giugno a Settembre) poiché le piogge sono meno frequenti e le temperature sono di tipo tropicale. L’autunno e la primavera sono i periodi migliori per visitare Buenos Aires. Nella regione di Puerto Iguazú il clima è subtropicale umido. Non vi è una stagione secca e il tasso di umidità è costante e varia tra il 75% ed il 90%. Le temperature medie invernali (Giugno e Luglio) si aggirano intorno ai 23°C e in estate (Dicembre e Gennaio) intorno ai 32°C.
Ventidue parchi nazionali sono stati istituiti per proteggere questo ambiente così vasto e diversificato che ospita specie uniche al mondo di flora e fauna, quali il caimano (o yacaré), il puma, il guanaco (un animale simile al lama che, al contrario di quest'ultimo che vive ad alta quota sulle Ande, risiede invece in pianura), il nandù (simile allo struzzo), il condor delle Ande, il fenicottero, svariate specie di mammiferi marini e strani uccelli di mare. Anche le boscaglie spinose, le foreste vergini pluviali, i cactus fioriti e le immense distese di foreste di araucaria del Cile e di faggio australe sono protetti.
Nel Parco National de Los Glaciares (6000 chilometri quadrati di ghiaccio, iceberg, laghi, foreste vergini e montagne) in Patagonia, si trova il ghiacciaio Perito Moreno, un artiglio azzurro che scende giù dalle Ande e si tuffa nelle acque del Lago Argentino, di un celeste lattiginoso e irreale. Un fronte di ghiaccio largo quattro chilometri e alto 60 metri, un’immensità viva che scricchiola e dalla quale, ogni tanto, si staccano blocchi blu delle dimensioni di una cattedrale. Per gli amanti dell’avventura è una meta ideale ai confini del mondo, la natura nella sua versione più selvaggia.
Molte località in Argentina si trovano ad un’altitudine piuttosto elevata. La maggior parte degli hotel possono mettere a disposizione delle bombole di ossigeno. Di seguito alcune altitudini tra le maggiori località inserite nei nostri itinerari in Argentina:
Salta (m 1.187)
Cafayate (m 1.600)
Quilmes (m 1.650)
Purmamarca (m 2.125)
Humahuaca (m 3.000)
Salvador de Jujuy (m 1.280)
La cucina è uno dei punti forti del Paese. La famosa carne bovina costituisce la base dell’alimentazione nazionale, di eccellente qualità e digeribilità. L'asado (carne alla brace) è il piatto tipico, famoso in tutto il mondo, ma sono ottimi anche il pesce ed i piatti a base di pasta fresca, di gnocchi (ñoquis) e il gelato, tutti portati in Argentina dagli italiani. Tra i dolci, il dulce de batata (dolce a base di patata), il buonissimo dulce de leche (di latte), e i churros, a base di pastella fritta e zucchero, tipici della cultura spagnola. I vini argentini sono poi molto considerati a livello internazionale e ottimi per accompagnare i piatti di carne rossa. Impossibile andare in Argentina e non sorseggiare un mate in compagnia: un mix di erbe simile al tè, dal gusto molto intenso, che si beve in qualsiasi ora del giorno e della notte.
L’ingrediente tradizionale per eccellenza della cucina indigena è il mais. La empanada è un piatto di origini arabe fatto con la grasa de pella (il lardo). Le humitas sono avvolte in foglie di mais, banana o cambur in tutto il Sudamerica. La carbonada è un piatto a base di carne di manzo. Altro piatto è il locro, fatto con ogni tipo di carne: pancetta, trippa, salsiccia, ossa di maiale etc.
È usanza lasciare l’equivalente di un 10% dell’importo in caffetterie e ristoranti. Questo vale anche per tassisti, portinai, facchini.
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