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Le Isole Cook si trovano al centro del triangolo polinesiano (Hawaii, Nuova Zelanda e Isola di Pasqua), tra la Polinesia Francese e le Isole Samoa.
Trovandosi nell'emisfero Australe, tra l'Equatore e il tropico del Capricorno, le stagioni sono invertite rispetto alle nostre e sono essenzialmente due: l'estate (stagione umida), da dicembre a giugno, e l'inverno (stagione secca), da luglio a novembre.
Le Isole Cook godono di un clima tropicale piacevole, rinfrescato dagli alisei del Pacifico, gradevole durante tutto l'anno. La temperatura media, secondo le stagioni, varia tra i 25°C e i 30°C. Le lagune hanno temperature medie tra 26°C e 30°C.
Da novembre a marzo, il clima è caldo e umido con brevi piogge tropicali, soprattutto nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. La stagione più secca e più fresca (ma con temperature mai al di sotto dei 22°C) dura da aprile a ottobre. Questa è la stagione della migrazione delle balene, che inizia solitamente a giugno e termina a fine ottobre.
La moneta locale è il Dollaro neozelandese (NZD).
Le lingue parlate sono l'inglese e il maori delle Isole Cook.
Il fuso orario delle Isole Cook è GMT-10, si calcolano quindi 10 ore in meno rispetto all'ora italiana, che diventano 11 ore in meno quando è in vigore l'ora legale.
La tensione della corrente elettrica è 220/240 V, frequenza 50 Hz. È utile un adattatore universale.
È consigliato un abbigliamento casual e informale anche per la sera. È utile portare sempre con sé un cappello per proteggersi dal sole, creme protettive e scarpe di gomma per camminare sulle spiagge coralline.
La maggior parte della popolazione è di religione cristiana.
La cultura e le tradizioni delle Isole Cook derivano da una fusione dell'eredità Maori e delle influenze europee.
L'intreccio delle fibre derivate dalla palma da cocco e dal pandano è una forma di artigianato tradizionale, insieme alla realizzazione delle cosiddette tivaevae, coperte decorate con disegni colorati e intricatissimi, spesso scambiate come dono in occasioni importanti per la famiglia o la comunità. Anche la scultura e l'intaglio del legno sono parte dell'eredità culturale delle Isole Cook: i cosiddetti atua rakau, bastoni di cui si sono ritrovati esemplari lunghi tra i 70 centimetri e i 6 metri, erano intagliati con la foggia di divinità, insieme con la loro discendenza.
La musica e la danza sono estremamente variegate: pur variando molto a seconda dell'isola, hanno spesso abbracciato aspetti degli inni sacri importati dai missionari.
Il tatuaggio, inoltre, è una forma d'arte tradizionale che è sopravvissuta alle proibizioni dei missionari. I tatuaggi, originariamente, rappresentavano l'appartenenza a una tribù: ognuna aveva la propria simbologia, correlata a elementi naturali come uccelli, pesci e piante.
Gli abitanti delle Isole Cook, di etnia maori, discendono dai nativi di Nuova Zelanda e Polinesia Francese: sono giunti sull'arcipelago grazie alla loro perizia di navigatori, a bordo di grandi canoe a doppio scafo, denominate vaka, e spinti dalla sete di scoperta. Si stima che i primi coloni giunsero a Rarotonga intorno al V secolo d.C..
I primi contatti con gli Europei avvennero dopo gli avvistamenti da parte degli esploratori spagnoli Alvaro de Mendana, che avvistò Pukapuka nel 1595, e Pedro Fernandez de Quiros, che sostò a Rakahanga nel 1606. Bisogna attendere la seconda metà del XVIII secolo perché il capitano James Cook avvisti Manuae, nel 1773, ed esplori le isole che prenderanno il suo nome. Sarà invece il capitano William Bligh ad avvistare per la prima volta Aitutaki, nel 1798, mentre dopo l'ammutinamento del Bounty, il capitano dei ribelli Fletcher Christian arrivò a Rarotonga. A partire dal 1821, i missionari tentarono di imporre la vita religiosa e i costumi occidentali presso la popolazione delle Isole Cook: la cultura locale è rimasta in vita grazie agli ariki, i capi delle tribù, soprattutto nelle isole più esterne dell'arcipelago.
Nel 1888 le Isole Cook divennero parte dell'Impero Britannico, mentre nel 1901 vennero annesse alla Nuova Zelanda, fino all'indipendenza, nel 1965.
Ai cittadini italiani è richiesto un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi.
Non è richiesto il visto per una permanenza inferiore ai 31 giorni, purché si entri nel Paese per turismo, con un biglietto aereo di andata e ritorno ed un voucher alberghiero di una struttura turistica riconosciuta.
In tutti i casi in cui nel proprio viaggio sia previsto un soggiorno o uno scalo tecnico in Australia o Nuova Zelanda, è necessario ottenere la documentazione per accedervi, rispettivamente l'ETA e l'NZeTA.
In tutti i casi in cui nel proprio viaggio sia previsto un soggiorno o uno scalo tecnico in Australia o Nuova Zelanda, è necessario ottenere la documentazione per accedervi, rispettivamente l'ETA e l'NZeTA.
ETA https://immi.homeaffairs.gov.au/visas/getting-a-visa/visa-listing/evisitor-651
NZeTA (New Zealand Electronic Travel Authority) immigration.govt.nz/nzeta
Alcune destinazioni della nostra programmazione richiedono più di una pagina libera sul passaporto per l'accesso al paese. È quindi buona norma controllare, prima della partenza, di avere un numero sufficiente di pagine libere per i timbri doganali. La normativa varia da paese a paese, alcuni ne richiedono una soltanto, altri addirittura 3. L'esperienza consiglia, per sicurezza, di avere almeno 2 pagine libere in più del numero delle destinazioni visitate. Se ad esempio si visitano 2 destinazioni, è consigliato avere 4 pagine libere sul passaporto.
Inoltre il passaporto deve essere integro in tutte le sue pagine e nella sua copertina: in caso sia danneggiato anche in piccola parte potrebbe essere negato l’imbarco.
Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191
Gran parte dei voli che raggiungono questa destinazione prevedono uno scalo tecnico negli Stati Uniti. È quindi necessario presentarsi ai controlli con la opportuna documentazione per accedere agli Stati Uniti (ESTA, da ottenere attraverso il sito Internet https://esta.cbp.dhs.gov). Si ricorda inoltre che le proprie valigie devono essere sottoposte al riconoscimento bagagli (vanno quindi ritirate e reimbarcate).
Non è richiesta nessuna vaccinazione.
È bene fare particolare attenzione agli alimenti crudi e, soprattutto nella stagione della piogge, al pesce crudo, per evitare infezioni intestinali. È opportuno portare con sé prodotti repellenti per gli insetti e adottare adeguate misure preventive per evitare le punture.
La situazione sanitaria generale è buona. Nell'isola di Rarotonga, l'isola principale, è presente un ospedale con 80 posti letto e con personale qualificato. Nell'isola di Aitutaki c'è un piccolo ospedale con 20 posti letto e una clinica dentale; nelle altre 12 isole abitate ci sono piccole cliniche per soddisfare le esigenze quotidiane della popolazione residente.
In caso di seria necessita è necessario il trasferimento in Nuova Zelanda, si raccomanda pertanto di stipulare un'adeguata polizza sanitaria.
Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.
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