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1.099.000 kmq
11.050.000
Confina a Nord e a Est con il Brasile, a Sud con Argentina e Paraguay, a Ovest con Perù e Cile.
L’estate (da novembre/dicembre a marzo/aprile) è la stagione delle piogge. In questo periodo i bassopiani possono essere impraticabili a causa del fango ed il tasso d’umidità è abbastanza alto. Durante l’inverno (da maggio ad ottobre) le giornate sono limpide, il clima asciutto. Agosto è generalmente il mese in cui il clima è più stabile.
L’escursione termica tra il giorno e la notte è notevole. L’altitudine, inoltre, contribuisce a far percepire repentini sbalzi termici. È bene non dimenticare che sull’altopiano l’aria è secca e povera di ossigeno.
Nelle zone amazzoniche il caldo-umido è costante tutto l’anno. In generale, il periodo migliore per visitare la Bolivia è da aprile a novembre.
La valuta ufficiale è il Boliviano (BOB).
È consigliabile portare con sé Dollari USA, più facilmente accettati rispetto agli Euro nelle casas de cambio. Accettate le principali carte di credito.
La lingua ufficiale è lo spagnolo, la più parlata, e lo stato riconosce fra le lingue ufficiali anche 36 lingue locali.
Il fuso orario è GMT-4, quindi si calcolano 5 ore in meno rispetto all'Italia, che diventano 6 quando in Italia è in vigore l'ora legale.
La corrente elettrica è a 220/230V/50 Hz. A La Paz e Viacha è a 115V e in alcune zone la frequenza di rete è poco stabile. È consigliato portare con sé un adattatore universale: sono comuni sia le prese a contatti piatti sia quelle a contatti tondi.
La maggior delle località si trova ad un’altitudine piuttosto elevata. È quindi consigliato un abbigliamento che includa qualche maglione pesante, una giacca a vento o un piumino, guanti e cappello di lana. Utile un ombrello e un impermeabile se si viaggia durante la stagione delle piogge. È consigliabile portare con sé delle calzature comode (adatte le scarpe da trekking).
La maggior parte della popolazione è cattolica (78%). Una piccola percentuale della popolazione pratica i culti religiosi indigeni.
La Bolivia è uno dei Paesi in cui le etnie originarie sono sopravvissute alla colonizzazione: anche se il gruppo dei criollo, i discendenti degli antichi Spagnoli, è ben nutrito, l’ambiente spesso inospitale ha limitato gli insediamenti dei conquistador. Molto forti sono la cultura Quechua ed Aymara, con il loro radicato senso di appartenenza alle comunità andine, e che mantengono le loro tradizioni religiose mescolandole alla cristianità, in un sincretismo in cui la Pachamama (Madre Terra) è al di sopra di ogni cosa.
Non è difficile incontrare, soprattutto presso la regione del lago Titicaca, i kallawaya, gruppo etnico pre-inca che da secoli pratica la raccolta delle erbe degli altipiani per farne uso medicinale, e che tramanda la farmacopea andina solo oralmente. Uno degli elementi essenziali per le comunità andine è rappresentato dalle foglie di “coca”, da sempre considerate sacre ed utilizzate da millenni per la cura del corpo e della mente e nelle cui forme i kallawaya leggono ed interpretano il passato ed il futuro.
Il territorio della Bolivia è abitato da oltre diecimila anni: le popolazioni andine, confrontandosi con l'altitudine e con condizioni ambientali difficili, praticavano soprattutto agricoltura e allevamento, mentre le popolazioni dei bassipiani tropicali addomesticarono la natura con grandi opere di ingegneria idraulica che permisero di convivere con le frequenti piene dei numerosi grandi fiumi. La città di Tiahuanaco, sulle sponde del lago Titicaca, tra il 200 a.C. e l'800 d.C. fu il punto di riferimento politico e culturale per le popolazioni aymara dell'area andina della Bolivia, e estese la propria influenza su parte degli attuali Perù e Cile, costituendo una federazione.
Dopo il declino della civiltà Tiahuanaco, la cui struttura economica e politica ha probabilmente sofferto dei cambiamenti climatici che portarono all'inaridimento delle aree coltivabili, parte del territorio venne annesso all'Impero Inca, a metà del 1400. Gli Inca, che governavano da Cuzco, in Perù, non imposero però i propri costumi alle popolazioni aymara boliviane, libere di conservare e tramandare le proprie tradizioni.
I primi decenni del XVI secolo aprirono la strada alla dominazione spagnola, avviata da Francisco Pizarro. L'Impero Inca venne sottomesso in breve, le ribellioni degli anni successivi vennero represse e il territorio dell'attuale Bolivia venne esplorato e denominato, nel 1542, Vicereame del Perù. A tutti gli effetti colonia spagnola, il territorio dell'attuale Bolivia venne sfruttato dagli Europei per la ricchezza di risorse minerarie, innescando un processo di strutturazione amministrativa ed economica.
Alla fine del XVIII secolo, i criollo, cittadini di discendenza europea nati in Sud America, di fatto motore dell'economia locale, iniziarono a manifestare il proprio dissenso rispetto alla dipendenza dalla Spagna. L'inizio del 1800 fu segnato da rivolte e dalla guerriglia per l'indipendenza e nel 1825 la Bolivia divenne una repubblica autonoma, il cui presidente fu Simón Bolívar, uno dei più significativi protagonisti della storia dell'America Latina.
Gli anni trascorsi dall'indipendenza ad oggi sono stati caratterizzati da una forte instabilità, sia rispetto agli stati vicini, per la definizione dei confini e la gestione delle risorse del territorio, sia internamente, fra squilibri sociali e dipendenze dalle potenze straniere, colpi di stato e azioni di ribellione. Fu la rivoluzione del 1952, ad opera di Víctor Paz Estenssoro e del Movimento Nazionalista Rivoluzionario, a determinare l'avvento del suffragio universale, esteso dunque alla popolazione indios, una riforma agricola mirata a tutelare gli strati più poveri, la nazionalizzazione delle risorse minerarie, sottratte allo sfruttamento che fino a quel momento era appannaggio di pochi privilegiati. Nonostante le riforme, la Bolivia continuò a vivere una turbolenta seconda metà del XX secolo, fatta di repentini passaggi di potere e di asservimento agli interessi delle potenze straniere.
Alle elezioni del 2005 Evo Morales diviene il primo presidente boliviano di origini amerinde. Nel corso dei suoi tre mandati lo stato ha riguadagnato un ruolo centrale nella gestione dell'economia e la Bolivia è riuscita a ridimensionare la povertà estrema e l'analfabetismo, mentre la popolazione indigena ha assunto un ruolo più determinante nella società.
A seguito di un colpo di stato, a fine 2019, la Bolivia è ora retta da un governo provvisorio di centro-destra.
Per l’ingresso nel paese è necessario il passaporto con validità di minimo 6 mesi, con almeno quattro pagine bianche. All’arrivo verrà rilasciata una “Carta Turistica” che consente il soggiorno fino a 90 giorni.
Si raccomanda di compilare il Formulario n.250 ("Dichiarazione giurata di bagaglio accompagnato e di entrata/uscita di valuta") a questo indirizzo: http://anbsw01.aduana.gob.bo:7401/viajero/Publico250.jsp
Potrà essere richiesto di mostrare il biglietto aereo di andata e ritorno e la documentazione che comprovi la finalità turistica del viaggio.
Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191
È obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori provenienti da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione, nonché per i viaggiatori che si rechino in località dei seguenti dipartimenti dove la malattia è endemica: Chuquisaca, La Paz, Cochabamba, Tarija, Santa Cruz, Beni e Pando.
La Bolivia è considerata paese a rischio di trasmissione della febbre gialla. Il paese verso il quale si i prosegue il viaggio (o per il quale si transita) potrebbe richiedere il certificato di vaccinazione.
Il vaccino contro la febbre gialla è obbligatorio per tutti coloro che proseguono il viaggio verso le isole caraibiche (ad eccezione della Repubblica Domenicana) e Polinesia. È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.
Molte località in Bolivia si trovano ad un’altitudine piuttosto elevata. Per coloro che hanno problemi cardio-vascolari, di respirazione e di ipertensione, suggeriamo di consultare il proprio medico prima della partenza. Alcuni semplici accorgimenti eviteranno di avere problemi dovuti al mal d’altitudine: bere molta acqua, mangiare cibi leggeri, evitare alcolici. La maggior parte degli hotel sono inoltre dotati di bombole di ossigeno per le emergenze.
Ogni luogo ha la sua natura... e mentre voi osservate la natura, la natura sta osservando voi!
La vegetazione rigogliosa del paese è l’habitat naturale di molte specie animali, non pericolose per l’uomo. L’esistenza di un ecosistema tropicale non esclude la diffusione di piccoli ratti che ogni tanto fanno capolino nelle vicinanze dei resort o degli alberghi, attratti dal calore e dalla possibilità di trovare del cibo.
Il geco, che fa la sua comparsa dopo il tramonto, è molto comune in tutte le zone a clima temperato e svolge una funzione importante perché si ciba di insetti parassiti e spesso diventa parte delle mura domestiche.
Tra le specie comuni può essere inoltre annoverata anche la volpe volante, un pipistrello notturno del tutto innocuo che si ciba principalmente della frutta che si trova sulle cime degli alberi e delle palme (soprattutto alle Maldive, alle Seychelles ed in alcune isole caraibiche).
È possibile incontrare anche insetti di piccole dimensioni assolutamente non velenosi. Non può essere perciò completamente esclusa la possibilità che nella propria camera possano introdursi, magari dopo aver lasciato aperta la finestra, piccolissimi insetti. Ciò non denota una carenza di pulizia da parte della struttura ma è semplicemente frutto della natura che circonda la maggioranza dei resort che periodicamente utilizzano prodotti per tenerli lontani.
Si consiglia in ogni caso di munirsi di repellenti e di adottare le normali precauzioni.
Il tour operator consiglia di controllare eventuali escursioni acquistate in loco da organizzazioni non ufficiali e da privati e, in ogni caso, resta inteso che il nostro corrispondente locale non è responsabile per i disservizi causati dall’acquisto delle stesse.
Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.
Alcuni hotel possono richiedere il pagamento in loco di tassa di soggiorno e di resort fee non prepagabili dall'Italia. L'importo può variare da hotel a hotel o da località a località.
Il Paese (o alcune sue aree) è considerato a rischio di trasmissione febbre gialla. Il paese verso il quale si prosegue il viaggio (o nel quale si transita) potrebbe richiedere il certificato di vaccinazione. È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.
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