Quando andare in Cile

Il Cile è una lunga striscia di terra lunga oltre quattromila chilometri, che si estende per una latitudine di quasi quaranta paralleli da Nord a Sud nell’emisfero australe. Le stagioni, quindi, sono invertite rispetto all’Italia: primavera  va da settembre a dicembre, l’estate va da dicembre a marzo, l’autunno da marzo a giugno e l’inverno da giugno a settembre.

Il Cile, inoltre, si solleva nei rilievi delle Ande fino a superare i seimila metri e si sfilaccia nei fiordi della Patagonia e nelle isole della Terra del Fuoco. Non ti sorprende, dunque, che le fasce climatiche del Paese siano le più varie: dal deserto del Nord alle zone dei ghiacci perenni del Sud, passando per il clima mite della zona centrale di Santiago.

Il deserto di Atacama, che occupa la zona Nord ai confini con la Bolivia, è il luogo più arido del mondo: la fredda corrente marina di Humboldt impedisce che si formino le nubi di pioggia e le Ande bloccano le perturbazioni che provengono da Est. Il clima, complice l’altitudine, è caratterizzato da una fortissima escursione termica: durante la notte si può scendere anche sotto zero, mentre durante il giorno si possono superare i 25 gradi.

In Patagonia, invece, trovi variazioni di temperatura meno estreme: le medie variano tra i 14 gradi dei mesi più caldi e i 4 gradi dei mesi più freddi. Scendendo verso Punta Arenas e la Terra del Fuoco, il freddo si fa sentire ancora di più: anche nel corso dell’estate australe le temperature massime difficilmente supereranno i 15 gradi. Il periodo migliore per visitare queste regioni sono quindi i mesi tra ottobre e aprile: troverai temperature più miti e avrai giornate più lunghe da sfruttare.

Un discorso ancora diverso va fatto per Rapa Nui, l’Isola di Pasqua: qui il clima ha una temperatura annuale media di 18°C. In primavera e in estate (da ottobre a marzo) il clima è secco; da aprile a settembre può piovere; da giugno ad agosto, nel periodo invernale, le temperature sono più fresche e temperate.