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Un po' di storia
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Living Polinesia

Un po' di storia

I primi abitanti della Polinesia furono grandi navigatori: partiti dal Sud-est asiatico 4.000 anni fa, solcarono l'Oceano e si insediarono nell'odierna Polinesia Francese intorno al 300 d.C.. A bordo delle tipiche canoe a bilanciere, gli antenati dei catamarani, raggiunsero le Hawaii, la Nuova Zelanda, la Nuova Guinea, Tonga e le Isole Cook. La perizia di queste popolazioni consisteva anche nella capacità di sistematizzare questa opera di scoperta, portando a bordo delle imbarcazioni ciò che era necessario per rendere vivibile un'isola disabitata: maiali e galline, ma anche patate dolci, cocchi, il taro, con le sue radici commestibili, da allevare e coltivare per garantire il sostentamento dei primi coloni.

Con il XVI secolo gli abitanti delle isole del Pacifico iniziarono a incontrare i navigatori europei e, dopo un primo periodo di vicendevole studio, questi rapporti si intensificarono nel XVIII secolo. L'episodio più noto è l'ammutinamento del Bounty. Nel 1787, il capitano Bligh partì dall'Inghilterra con il suo equipaggio per raggiungere Tahiti. Dopo un viaggio lungo e difficoltoso, giunti a destinazione nel corso dell'anno successivo, gli uomini a bordo rimasero ammaliati dalla dolcezza dell'atmosfera e della popolazione dell'isola, così diversa dall'aspra vita di mare. Tanto che, nel corso del viaggio di ritorno nel 1789, il secondo ufficiale Fletcher Christian capitanò l'ammutinamento, abbandonando in balia delle onde Bligh e l'equipaggio rimastogli fedele, e facendo di nuovo rotta verso l'attuale Polinesia Francese. L'avventura di Christian e dei suoi uomini ben rappresenta i turbolenti rapporti tra i navigatori europei e le popolazioni locali: l'equipaggio si misurò nel ruolo di schiavista, si confrontò con il cannibalismo, si comportò da colonizzatore.

In questo periodo la vita delle popolazioni indigene iniziò a mutare profondamente. Nuove malattie e nuovi stili di vita, scambi commerciali e sfruttamento, conversioni imposte al cristianesimo: la cultura tradizionale polinesiana, fondata sul dono e sulla reciprocità, sul politeismo e sulla mitologia strettamente legati alla natura, sulla libertà delle abitudini sessuali, su tradizioni come quella del tatuaggio, venne profondamente modificata.

Prima del consolidamento dei rapporti con i colonizzatori, le isole della Polinesia erano governate da diverse famiglie che esercitavano la loro autorità, ciascuna su una determinata zona, senza sottostare a un'unica figura regnante. Ma i contatti con i navigatori europei fecero intuire ai Polinesiani quanto le armi moderne avrebbero potuto sovvertire gli equilibri di potere: in questo modo venne fondato il Regno di Tahiti, che nel periodo della sua massima estensione comprendeva quasi 3 milioni di chilometri quadrati tra mare e terra e si relazionava con il mondo occidentale come un'unica entità.

Il XIX secolo è quello della effettiva colonizzazione: nel 1880 il Regno di Tahiti viene ceduto alla Francia, diventando parte degli Établissements Français d'Océanie (Territori Francesi d'Oceania) e venne avviato un programma di rapida espansione commerciale.

Dalla Cina venne fatta arrivare la manodopera necessaria per le piantagioni di vaniglia e cotone, mentre la madreperla e la copra, derivata dal cocco, diventarono i pilastri dell'economia polinesiana.

Circa 1.000 Polinesiani furono inviati in Europa per combattere contro i tedeschi nella Prima Guerra Mondiale e poco dopo l'intervento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale 5.000 soldati americani sbarcarono a Bora Bora per respingere l'avanzata giapponese nel Pacifico.

Solo nel 1957 gli Établissements de l'Océanie presero il nome di Polinesia Francese, guadagnando maggiore autonomia.

A partire dagli anni 60, fino al 1996, la Francia condusse una serie di esperimenti nucleari nei minuscoli atolli di Mururoa e Fangataufa, nelle Isole Tuamotu: fu così che nacque il Centre d'expérimentations du Pacifique.

In Polinesia Francese sta prendendo corpo un consistente movimento popolare che auspica l'indipendenza dalla Francia, la quale sembra però poco intenzionata a rinunciare ai propri possedimenti d'oltremare.

Attualmente la Polinesia Francese è governata da un'Assemblea Territoriale composta da 41 membri eletti dal popolo ogni cinque anni.

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