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Le architetture surreali di Petra, i colori e il silenzio del deserto del Wadi Rum, una storia millenaria da raccontare: la Giordania è stata ritenuta dai registi uno scenario perfetto per ambientare numerose pellicole.
Chi non ricorda Lawrence d'Arabia? Il colossal del 1962, diretto da David Lean, con protagonista Peter O'Toole e vincitore di sette Premi Oscar è strettamente legato alla storia della Giordania. Racconta l'epopea della Rivolta Araba, guidata dal tenente colonnello Thomas Edward Lawrence, ed è stato in gran parte girato nel deserto del Wadi Rum, noto anche come la Valle della Luna, con gli spettacolari colori delle sue dune e con le asperità rocciose dei rilevi di basalto.
L'archeologo più amato del cinema, in Indiana Jones e l'ultima crociata (Steven Spielberg, 1989), cerca il Santo Graal "attraverso il deserto e oltre la montagna nella gola della Luna crescente": lo troverà a Petra, dentro al Tesoro.
I colori rossastri del Wadi Rum sono stati spesso usati per riprodurre l'atmosfera e l'ambiente inospitale di Marte: basti pensare a Mission To Mars (diretto da Brian De Palma nel 2000) o a The Martian (diretto da Ridley Scott nel 2015), fra i più noti film ambientati sul Pianeta Rosso.
Sono scenari fantascientifici, quelli del deserto del Wadi Rum, tanto surreali da rappresentare pianeti immaginari e lontani lontani: in Rogue One: A Star Wars Story, diretto da Gareth Edwards nel 2016, viene scelto per rappresentare il pianeta Jedha. La nuova trasposizione cinematografica di Dune, il romanzo scritto da Frank Herbert nel 1965, è stata diretta da Denis Villeneuve e nel Wadi Rum si è messo in scena il pianeta Arrakis, dove si raccoglie la preziosa spezia su cui si incentra la storia epica del ciclo di Dune.
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Il deserto ha plasmato il carattere di questo Paese, dove l’accoglienza un tempo era sinonimo di sopravvivenza. La cucina locale ancora rispecchia questa apertura all’ospitalità
Culla della civiltà e crocevia di commerci, tra Romani e Nabatei, l’Impero Ottomano e Lawrence d’Arabia
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