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Living Polinesia

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Superficie

4.167 kmq

Popolazione

276.000

Posizione

118 isole situate nell'Oceano Pacifico, a circa 6000 km a Est dell'Australia.

Clima

Gli arcipelaghi che formano la Polinesia Francese sono caratterizzati da un clima caldo e umido nel periodo compreso tra novembre e marzo, con frequenti temporali di breve durata e notevole intensità. Durante questa stagione le temperature oscillano tra 23°C e 30°C ma si raggiungono anche picchi di 35°C.

Nei mesi da aprile a ottobre prevale invece un clima secco e ventilato, in cui sono sporadici i fenomeni temporaleschi. La temperatura in questo periodo dell'anno varia tra i 20°C e i 30°C. L'intensità e la frequenza delle precipitazioni possono mutare comunque a seconda dell'arcipelago visitato poiché le grandi distanze tra le isole incidono in maniera significativa sul clima generale.

Tradizionalmente le isole Australi e le Gambier sono più fredde mentre più calde risultano essere le isole della Società e le Tuamotu, maggiormente frequentate dai turisti. L'acqua delle lagune mantiene durante tutto il corso dell'anno una temperatura stabile e gradevole, compresa tra 26°C e 29°C.

Moneta

L'unità monetaria è il Franco della Polinesia Francese (CFP).

 

Lingua

Le lingue ufficiali sono il francese e il tahitiano reo ma'ohi.

Fuso

Il fuso orario della Polinesia Francese è GMT-10, quindi si calcolano 11 ore in meno rispetto all'Italia, che diventano -12 quando da noi vige l'ora legale.

Le isole Marchesi sono invece 30 minuti in avanti rispetto al resto degli arcipelaghi polinesiani.

Elettricita

Corrente erogata a 110/220V, frequenza di 60/50 Hz, a seconda delle isole e delle strutture.

Abbigliamento

Suggeriamo di scegliere un abbigliamento leggero e sportivo, senza però dimenticare una giacca a vento per le occasionali piogge.

In Polinesia Francese l'atmosfera è rilassata e informale: non ci sono esigenze particolari per l'abbigliamento, anche nei ristoranti più eleganti.

Religione

La maggioranza degli abitanti è protestante (54%) mentre i cattolici sono il 30%.

Cultura

Una corona di fiori di tiarè al collo del visitatore, per avvolgerlo con i colori e i profumi locali: in questo gesto si condensa la tradizione di ospitalità per cui la Polinesia è nota al mondo, grazie anche alla testimonianza degli artisti che vi hanno trascorso parte della vita, come Paul Gauguin.  

L'accoglienza, l'apertura al visitatore, il sentimento di fratellanza sono aspetti molto radicati nelle usanze polinesiane: basti pensare al concetto di famiglia, molto più ampio rispetto a quello occidentale: zii, cugini, congiunti e anche figli adottivi sono parte del nucleo familiare, vivono in uno spazio comunitario e condividono le risorse a disposizione, compresa la terra, con cui il popolo polinesiano ha un rapporto indissolubile.

La cultura della Polinesia Francese, intrisa del cosiddetto mana, la forza che anima il mondo e l'umanità, si manifesta appieno nelle arti popolari come il tatuaggio, la musica e la danza, ritualizzati e legati ad ogni aspetto della società e a ogni evento della vita. La colonizzazione europea ha tentato di soffocare gran parte di queste tradizioni, ritenute immorali. Tuttavia, l'energia con cui sono state coltivate le ha fatte sopravvivere al tempo.

Oggi è possibile assistere a spettacoli di musica ritmati da strumenti come il pahu, tamburo di tronchi a due pelli, lo ihara, derivato da una canna di bambù incisa, il flauto nasale chiamato vivo, o il pu, una grossa conchiglia in cui si soffia per generare suoni cupi. Tra le danze più antiche sopravvivono ad esempio l'otea, coreografia guerresca riservata agli uomini, l'aparima, che mima delle storie, il pa’o’a che riproduce gesti di lavoro. Celebre in tutto il mondo, e probabilmente frutto di evoluzione nel tempo, è invece la incalzante tamurè, in cui uomini e donne scuotono sensualmente i fianchi in un continuo crescendo di ritmo. 
canti, mai fissati in trascrizioni e quindi profondamente modificati dall'arrivo della cultura europea, sono un vivace mosaico di culture: l'himene, ad esempio, è un ibrido fra gli inni sacri dei missionari protestanti e i canti polifonici tipici della tradizione locale.

Le vivacissime tradizioni delle popolazioni della Polinesia Francese, inevitabilmente contaminate dalle influenze culturali subite nel corso dei secoli, sono ora oggetto di riscoperta e valorizzazione. È così che manifestazioni come il festival Heiva I Tahiti, che si svolge intorno al mese di luglio, coinvolgono tutti gli abitanti degli arcipelaghi, dalle Isole della Società alle lontane Marchesi, che si sfidano in competizioni di ballo e sport e espongono le produzioni artigianali più autentiche.

Storia

I primi abitanti della Polinesia furono grandi navigatori: partiti dal Sud-Est asiatico 4.000 anni fa, solcarono l'Oceano e si insediarono nell'odierna Polinesia Francese intorno al 300 d.C.. A bordo delle tipiche canoe a bilanciere, gli antenati dei catamarani, raggiunsero le Hawaii, la Nuova Zelanda, la Nuova Guinea, Tonga e le Isole Cook. La perizia di queste popolazioni consisteva anche nella capacità di sistematizzare questa opera di scoperta, portando a bordo delle imbarcazioni ciò che era necessario per rendere vivibile un'isola disabitata: maiali e galline, ma anche patate dolci, cocchi, il taro, con le sue radici commestibili, da allevare e coltivare per garantire il sostentamento dei primi coloni.

Con il XVI secolo gli abitanti delle isole del Pacifico iniziarono a incontrare i navigatori europei e, dopo un primo periodo di vicendevole studio, questi rapporti si intensificarono nel XVIII secolo. L'esempio più noto di questo incontro è il racconto dell'ammutinamento del Bounty. Nel 1787, il capitano Bligh partì dall'Inghilterra per raggiungere Tahiti. Dopo un viaggio lungo e difficoltoso, si raggiunse Tahiti nel corso dell'anno successivo e l'equipaggio rimase ammaliato dalla dolcezza della popolazione e dell'atmosfera dell'isola, così diversa dall'aspra vita di bordo. Tanto che, nel corso del viaggio di ritorno nel 1789, il secondo ufficiale Fletcher Christian capitanò l'ammutinamento, abbandonando in balia delle onde Bligh e l'equipaggio rimastogli fedele per fare di nuovo rotta verso l'attuale Polinesia Francese. L'avventura di Christian e dei suoi uomini ben rappresenta i turbolenti rapporti tra i navigatori europei e le popolazioni locali: l'equipaggio si misurò nel ruolo di schiavista, si confrontò con il cannibalismo, si comportò da colonizzatore. 

In questo periodo la vita delle popolazioni indigene iniziò a mutare profondamente. Nuove malattie e nuovi stili di vita, scambi commerciali e sfruttamento, conversioni imposte al cristianesimo: la cultura tradizionale polinesiana, fondata sul dono e sulla reciprocità, sul politeismo e sulla mitologia strettamente legati alla natura, sulla libertà delle abitudini sessuali, su tradizioni come quella del tatuaggio, venne profondamente modificata.
Prima del consolidamento dei rapporti con i colonizzatori, le isole della Polinesia erano governate da diverse famiglie che esercitavano la loro autorità, ciascuna su una determinata zona, senza sottostare a un'unica figura regnante. Ma i contatti con i navigatori europei fecero intuire ai Polinesiani quanto le armi moderne avrebbero potuto sovvertire gli equilibri di potere: in questo modo venne fondato il Regno di Tahiti, che nel periodo della sua massima estensione comprendeva quasi 3 milioni di chilometri quadrati tra mare e terra e si relazionava con il mondo occidentale come un'unica entità.

Il XIX secolo è quello della effettiva colonizzazione: nel 1880 il Regno di Tahiti viene ceduto alla Francia, diventando parte degli Établissements Français d'Océanie (Territori Francesi d'Oceania) e venne avviato un programma di rapida espansione commerciale.
Dalla Cina venne fatta arrivare la manodopera necessaria per le piantagioni di vaniglia e cotone, mentre la madreperla e la copra, derivata dal cocco, diventarono i pilastri dell'economia polinesiana. 

Circa 1.000 Polinesiani furono inviati in Europa per combattere contro i Tedeschi nella Prima Guerra Mondiale e poco dopo l'intervento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale 5.000 soldati americani sbarcarono a Bora Bora per respingere l'avanzata giapponese nel Pacifico.
Solo nel 1957 gli Établissements de l'Océanie presero il nome di Polinesia Francese, guadagnando maggiore autonomia.

A partire dagli anni 60, fino al 1996, la Francia condusse una serie di esperimenti nucleari nei minuscoli atolli di Mururoa e Fangataufa, nelle Isole Tuamotu: fu così che nacque il Centre d'expérimentations du Pacifique.
In Polinesia Francese sta prendendo corpo un consistente movimento popolare che auspica l'indipendenza dalla Francia, la quale sembra però poco intenzionata a rinunciare ai propri possedimenti d'oltremare.

Attualmente la Polinesia Francese è governata da un'Assemblea Territoriale composta da 41 membri eletti dal popolo ogni cinque anni.

Per i cittadini italiani è richiesto il passaporto con validità residua di 6 mesi.

Non esiste una sede dell'ambasciata polinesiana in Italia: la sede di riferimento è quella di Parigi.
Consolato italiano in Polinesia: B.P. 77 - 98725 VAIRAO TAHITI Tel. e Fax. Uff. e dom.: 00 689 43 45 01

Per aggiornamenti e maggiori informazioni, si consiglia di consultare il sito Viaggiare Sicuri: http://www.viaggiaresicuri.it/country/PYF

SCALO E PERMANENZA IN CANADA

Parte dei voli che raggiungono questa destinazione prevedono uno scalo tecnico in Canada: per questo motivo, e in ogni caso qualora il viaggio comprendesse una permanenza in Canada, si dovrà provvedere a ottenere la documentazione necessaria per accedervi (eTA, attraverso il sito Internet https://www.canada.ca/en/immigration-refugees-citizenship/services/visit-canada/eta/apply-it.html).

VOLI PARIGI - PAPEETE

Tutti i voli in andata o ritorno da Parigi a Papeete fanno scalo tecnico a Los Angeles. Per questo motivo è obbligatoria la registrazione dei dati del proprio passaporto e dell'itinerario previsto negli Usa (ESTA) presso il sito internet https://esta.cbp.dhs.gov.  La compilazione elettronica dell'Esta è obbligatoria prima dell'imbarco in aereo.

SCALO O SOGGIORNO IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA

In tutti i casi in cui nel proprio viaggio sia previsto un soggiorno o uno scalo tecnico in Australia o Nuova Zelanda, è necessario ottenere la documentazione per accedervi, rispettivamente l'ETA e l'NZeTA.

Australia

ETA https://immi.homeaffairs.gov.au/visas/getting-a-visa/visa-listing/evisitor-651 

Nuova Zelanda

NZeTA (New Zealand Electronic Travel Authority) immigration.govt.nz/nzeta

ATTENZIONE AL PASSAPORTO

Alcune destinazioni della nostra programmazione richiedono più di una pagina libera sul passaporto per l'accesso al paese. È quindi buona norma controllare, prima della partenza, di avere un numero sufficiente di pagine libere per i timbri doganali. La normativa varia da paese a paese, alcuni ne richiedono una soltanto, altri addirittura 3. L'esperienza consiglia, per sicurezza, di avere almeno 2 pagine libere in più del numero delle destinazioni visitate. Se ad esempio si visitano 2 destinazioni, è consigliato avere 4 pagine libere sul passaporto.

Inoltre il passaporto deve essere integro in tutte le sue pagine e nella sua copertina: in caso sia danneggiato anche in piccola parte potrebbe essere negato l’imbarco.

DOCUMENTI PER VIAGGI ALL'ESTERO DI MINORI

Tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale. Per informazioni sui documenti necessari per viaggi all'estero con minori si prega di consultare il sito
http://www.viaggiaresicuri.it/#/approfondimenti/documentidiviaggio
Per conoscere la documentazione completa può essere utile anche consultare il sito della Polizia di Stato
http://www.poliziadistato.it/articolo/191

SCALO E PERMANENZA NEGLI USA

Gran parte dei voli che raggiungono questa destinazione prevedono uno scalo tecnico negli Stati Uniti. È quindi necessario presentarsi ai controlli con la opportuna documentazione per accedere agli Stati Uniti (ESTA, da ottenere attraverso il sito Internet https://esta.cbp.dhs.gov). Si ricorda inoltre che le proprie valigie devono essere sottoposte al riconoscimento bagagli (vanno quindi ritirate e reimbarcate).

Non è richiesta nessuna vaccinazione.

È obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori di età maggiore o uguale a 1 anno, provenienti da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione (come ad esempio Bolivia, Ecuador e Perù), anche nel caso di solo transito aeroportuale superiore alle 12 ore e in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo. È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.

È importante sottolineare che non esiste il servizio medico gratuito e i costi sono elevati. Si raccomanda di stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese).

FRANCHIGIA BAGAGLI

I voli operati da Air Tahiti prevedono una franchigia bagaglio nelle classi Y e S di 23 Kg in stiva e 5 Kg a bordo per ciascun passeggero, delle dimensioni massime di 55x35x25 cm. La compagnia aerea è molto rigida e gli eventuali extra, molto onerosi, dovranno essere pagati sul posto dal passeggero pena lo sbarco dall'aeromobile.

Per le tratte nazionali, consigliamo di acquistare per uno dei due passeggeri l’estensione della franchigia: la cifra pagata all’origine è molto inferiore rispetto all'eventuale costo del bagaglio extra. Un’altra soluzione può essere quella di lasciare quanto considerato extra al deposito bagagli di Papeete (immediatamente fuori dall’aerostazione nazionale da pagare in loco), prima d’intraprendere la prosecuzione del viaggio verso le Isole

IL FENOMENO DELLE ALGHE

In determinati periodi dell'anno è possibile riscontrare la presenza di alghe, legata al flusso delle correnti ed alle maree. La rimozione delle alghe, sia in mare che sulla spiaggia, in molti Paesi è soggetta a specifiche autorizzazioni. Non è possibile fornire ulteriori informazioni sui periodi di maggiore presenza né sulla persistenza del fenomeno, poiché è sempre legato ai mutamenti climatici in atto e all'innalzamento delle temperature delle acque che ne favoriscono la comparsa.

ANIMALI NON COMUNI NELLA NOSTRA QUOTIDIANITA'

Ogni luogo ha la sua natura... e mentre voi osservate la natura, la natura sta osservando voi!

La vegetazione rigogliosa del paese è l’habitat naturale di molte specie animali, non pericolose per l’uomo. L’esistenza di un ecosistema tropicale non esclude la diffusione di piccoli ratti che ogni tanto fanno capolino nelle vicinanze dei resort o degli alberghi, attratti dal calore e dalla possibilità di trovare del cibo.

Il geco, che fa la sua comparsa dopo il tramonto, è molto comune in tutte le zone a clima temperato e svolge una funzione importante perché si ciba di insetti parassiti e spesso diventa parte delle mura domestiche.

Tra le specie comuni può essere inoltre annoverata anche la volpe volante, un pipistrello notturno del tutto innocuo che si ciba principalmente della frutta che si trova sulle cime degli alberi e delle palme (soprattutto alle Maldive, alle Seychelles ed in alcune isole caraibiche).

È possibile incontrare anche insetti di piccole dimensioni assolutamente non velenosi. Non può essere perciò completamente esclusa la possibilità che nella propria camera possano introdursi, magari dopo aver lasciato aperta la finestra, piccolissimi insetti. Ciò non denota una carenza di pulizia da parte della struttura ma è semplicemente frutto della natura che circonda la maggioranza dei resort che periodicamente utilizzano prodotti per tenerli lontani.

Si consiglia in ogni caso di munirsi di repellenti e di adottare le normali precauzioni.

ESCURSIONI ACQUISTATE IN LOCO

Il tour operator consiglia di controllare eventuali escursioni acquistate in loco da organizzazioni non ufficiali e da privati e, in ogni caso, resta inteso che il nostro corrispondente locale non è responsabile per i disservizi causati dall’acquisto delle stesse. 

CARTA DI CREDITO A GARANZIA

Al momento del check-in in un hotel solitamente viene richiesta la carta di credito a garanzia e viene bloccata una determinata somma a titolo cauzionale. Ciò è totalmente slegato dal pagamento dei servizi effettuato dal tour operator ed è una prassi molto comune a livello internazionale. La carta di credito del cliente viene richiesta laddove l'hotel disponga di servizi opzionali a pagamento, quali il minibar, la TV via cavo, boutique o ristoranti, qualora cioè sia possibile acquistare e di conseguenza far addebitare gli importi da saldare al momento del check-out.

VACCINAZIONE FEBBRE GIALLA

Il vaccino contro la febbre gialla è richiesto a coloro che provengono da Paesi considerati a rischio trasmissione, come ad esempio: Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù ed alcune aree dell'Argentina. È opportuno verificare con congruo anticipo rispetto alla data di partenza.

RESORT FEE E TASSE DI SOGGIORNO

Alcuni hotel possono richiedere il pagamento in loco di tassa di soggiorno e di resort fee non prepagabili dall'Italia. L'importo può variare da hotel a hotel o da località a località.

TASSA COMUNALE

La tassa comunale polinesiana deve essere pagata direttamente al check out nella struttura prescelta ed ha un costo per persona e per notte che varia a seconda del tipo di sistemazione e dell'isola ove si soggiorna e che può variare da un minimo di 0,45€ a un massimo di 2

ORARI DEGLI HOTEL

Gli orari adottati dalla maggior parte degli alberghi prevede il check-in alle ore 14:00 e il check-out alle ore 11:00. Per questo motivo, per evitare inutili disagi, è consigliabile informarsi anticipatamente consultando le condizioni specifiche di ciascun albergo.

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